Questo volume nasce dalla convinzione che le nuove tecnologie possano e debbano essere messe al servizio degli esseri umani per migliorarne le condizioni di vita. Tuttavia, sebbene il progresso tecnico sia stato spesso promotore di benessere ed emancipazione per le nostre società, ha mostrato di portare con sé numerosi rischi connessi al suo sviluppo. Il digitale non fa eccezione: le tecnologie disponibili possono fare la differenza nel migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, eppure ci troviamo nella situazione paradossale di vivere in una società all’apice del proprio progresso scientifico e tecnologico, ma ancora alle prese con enormi e diffuse disuguaglianze sociali. Disuguaglianze che l’era digitale rischia di acuire. Etica digitale rappresenta un lavoro di ricerca dell’equilibrio che manca tra tecnologia, essere umano, sostenibilità ambientale, economica e sociale del sistema in cui viviamo. Un percorso multidisciplinare con studiosi, professionisti, imprenditori, innovatori e membri delle istituzioni, che a partire dalle particolari implicazioni giuridiche, economiche e di policy con le quali l’agire umano si trova oggi a confrontarsi, ci aiuta a riflettere sull’importanza di mettere i valori etici di umanità, responsabilità e fiducia al centro del progetto di sviluppo comune del mondo che stiamo insieme costruendo.
Proprio perché ci siamo trovati a vivere e studiare in condizioni eccezionalmente difficili e avverse, abbiamo dovuto assumere piena responsabilità dei nostri compiti, abbiamo sentito il dovere di separare la nostra dalla responsabilità dei padri e antichi nostri, abbiamo imparato a riconoscere in ogni tempo e spazio, in ogni generazione, una sua problematica che vuol essere intesa nelle condizioni e limiti propri di quel tempo e spazio, di quella generazione. Anche abbiamo imparato a guardare senza prevenzioni e davvicino ogni umana creatura, quale essa sia, grande o piccola, familiare o straniera; a diffidare, in età sempre più assillata dall’invenzione tecnica, delle “magnifiche sorti e progressive”; a ricercare e rispettare, in tanta e così varia vicenda di bene e di male, di prepotenza e di abbiezione, la universale, costante, semplice dignità della natura umana.
Carlo Dionisotti, Discorso sull’Umanesimo italiano, 1967