Proponiamo un estratto da Genere e identità. Una introduzione di Laura Erickson-Schroth e Benjamin Davis. Questo saggio intende fornire un’introduzione sintetica, ma completa, a tutti gli aspetti utili a chiarire i dubbi sulle varie definizioni e implicazioni del genere, per capire il grado di inclusione che hanno raggiunto le nostre società e delineare il lavoro che è ancora necessario compiere.
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Il genere è ovunque. Le convinzioni sul genere hanno un impatto sul nostro lavoro, sulla famiglia, sulla scuola, sulla religione, sulle leggi, sulla politica, sui rapporti, sullo sport, sull’abbigliamento, e su molto altro. Il genere permea quasi ogni aspetto delle nostre vite di esseri umani.
Sarebbe impossibile includere tutte le conoscenze sul genere in un solo libro, e dato che il genere accomuna tutte le persone ma ognuna lo vive in maniera diversa, l’opinione su quali siano i suoi aspetti più importanti cambia a seconda dell’esperienza e dell’interesse personale. In questo libro abbiamo tentato di riassumerne i tratti fondamentali, in modo che poi possiate scavare più a fondo per conto vostro se vi imbattete in un argomento che vi interessa particolarmente.
Del resto, un libro come questo comporta necessariamente il problema di scegliere cosa includervi, perciò, disponendo di uno spazio limitato, la nostra scelta di trattare un argomento ha implicato la decisione di escluderne un altro. E chi siamo noi per decidere? Com’era inevitabile, abbiamo trascurato cose che altre autrici e altri autori con diverse esperienze sociali e politiche magari avrebbero incluso.
Dato che il genere è onnipresente, si intreccia con molti altri aspetti delle nostre identità e delle nostre vite. Per esempio, non possiamo parlare di genere senza parlare di razza o classe.
Pur non essendo degli esperti di queste intersezioni, abbiamo tentato di identificare i dibattiti più importanti affinché chi leggerà questo libro ne venga almeno a conoscenza. Il genere, e le parole che abbiamo usato per descriverlo, dipendono dai luoghi in cui viviamo e dalle persone con cui interagiamo. Queste parole, inoltre, continuano a evolvere, tuttavia ci sono termini che è importante conoscere per condividere un linguaggio da cui partire. Al contrario del sesso, determinato dai cromosomi, dagli ormoni, dai caratteri sessuali primari e secondari, e non, il genere è un’esperienza individuale e sociale. A complicare le cose sono le sovrapposizioni tra questi due concetti, e le evidenze che dimostrano che il genere può essere influenzato biologicamente. Il sesso di un individuo può essere maschile, femminile o intersessuale. Le persone intersessuali possono avere cromosomi o ormoni diversi rispetto alle combinazioni binarie attese.
L’identità di genere è il modo in cui una persona percepisce dentro di sé il suo genere, come maschile, femminile o qualcos’altro. I ruoli di genere riflettono le aspettative sociali di comportamento basate sul genere. L’espressione di genere di una persona riguarda i suoi modi di dimostrare il suo genere al mondo, attraverso l’abbigliamento, la pettinatura e il modo di comportarsi.
Le persone transgender, o trans, sono le persone la cui identità di genere differisce dal sesso e dal genere assegnati loro alla nascita, mentre le persone cisgender hanno identità di genere che coincidono con il genere assegnato. Alcune persone si identificano come di genere non binario, nel senso che non si vedono né come una donna né come un uomo, ma come qualcosa che si trova al di fuori o tra queste due categorie*. Le persone transgender binarie solitamente usano pronomi tradizionali come lui (he/him) o lei (she/her), mentre gli individui non binari potrebbero usare altri pronomi, tra cui nel mondo anglofono they/them o ze/hir.
L’orientamento sessuale è distinto dall’identità di genere** e riflette i generi o i sessi delle persone per le quali si prova attrazione. L’acronimo LGBTQ sta per lesbica, gay, bisessuale, transgender e queer o questioning (“in dubbio”, “in via di definizione”), e a seconda delle situazioni può estendersi ad altre lettere.
Lesbica è chi si identifica come donna ed è attratta da altre donne. Omosessuale è un termine più neutro e può applicarsi a chiunque provi attrazione per persone con la sua stessa identità di genere. Le persone eterosessuali sono uomini attratti da donne o viceversa, mentre il termine bisessuale si riferisce a chi prova attrazione per più di un genere. Una parola sempre più utilizzata per descrivere attrazioni simili è pansessuale. C’è anche chi si identifica come asessuale, e può avere relazioni ma non prova alcuna attrazione fisica per altre persone.
Queer è un termine complicato: originariamente usato come insulto, è stato poi oggetto di rivendicazione. In certi contesti assume un significato politico e indica la resistenza alle aspettative tradizionali, mentre in altre situazioni è più un termine-ombrello che descrive le persone non etero- sessuali, e a volte le persone non cisgender.
I ruoli di genere nella storia e nel mondo sono vari e diversi, malgrado la maggior parte delle società siano patriarcali, sono cioè società che elevano gli uomini al di sopra delle donne conferendo ai primi più potere. I sistemi patriarcali sono tipicamente basati sul sessismo, cioè la discriminazione basata sul genere.
La maggior parte delle culture sono anche eterosessiste, perché tendono a preferire le persone eterosessuali o ritenute tali; etero-normative, ossia incentrate sulla cultura eterosessuale; e omofobiche, cioè portatrici di pregiudizi contro le persone omosessuali o ritenute tali. Sono anche cis-sessiste, preferendo le persone cisgender o ritenute tali; cisnor- mative, ovvero incentrate sull’idea che tutte le persone sono cisgender fino a prova contraria, un’idea che a sua volta favorisce il cis-sessimo; e transfobiche, ovvero portatrici di pregiudizi contro le persone transgender o ritenute tali.
Gli Stati Uniti, come molti altri paesi, hanno una storia di colonizzazione – un gruppo è giunto con la forza e ne ha sostituito un altro, producendo effetti su ogni aspetto dell’esistenza della comunità colonizzata, comprese le loro vite sessuate. Molte persone negli Stati Uniti subiscono un’oppressione basata su più di un aspetto della loro identità, un’oppressione che può intrecciarsi con il privilegio, che è il vantaggio concesso a certi gruppi sulla base del genere, della razza, della classe, della religione e dell’abilità. L’intersezionalità è un approccio che ci permette di esplorare queste esperienze tenendo a mente i molti sistemi interdipendenti che incidono sulle nostre vite.
Questa lista di termini non è esaustiva, e le parole che abbiamo elencato tendono a cambiare nel tempo, ma permettono di acquisire familiarità con i concetti chiave in materia di genere per affrontare le pagine che seguono. La nostra speranza è che questo libro sia per voi d’ispirazione per esplorare il mondo del genere, ovunque questo vi possa condurre.
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* All’interno dello spettro non binario esistono identità non binarie che si avvicinano agli estremi binari (ad esempio demi-boy e demi-girl), come anche persone che si identificano come agender, o persone bigender che possono avere più di un’identità di genere e tra queste anche una binaria [N.d.R.].
** In Italia le persone non binarie utilizzano la desinenza in U (sono andatU a scuola), lo scevà ə (sono andatə a scuola), l’asterisco * o troncano direttamente la desinenza. Esistono anche persone non binarie che utilizzano tranquillamente pronomi maschili o femminili, o che usano entrambi [N.d.R.].
Da Genere e identità. Una introduzione di Laura Erickson-Schroth e Benjamin Davis. Traduzione di Clara Ciccioni.