Le tendenze autocratiche non si manifestano esclusivamente con l’avvento di regimi militari. Nel continente africano l’accentramento di poteri in un leader si realizza più spesso nella prolungata permanenza al vertice di un Presidente con poteri esecutivi, eletto poi per molti mandati. E tuttavia, fra il 2020 ed il 2022 è tornato in auge il golpe militare, riportando indietro lo scenario politico di alcuni Stati dell’Africa Occidentale agli anni Sessanta del secolo scorso. Il fatto che cinque paesi africani abbiano sperimentato un vero e proprio colpo di stato ha riacceso il dibattito sulla praticabilità ed efficacia della democrazia in Africa. L’incapacità di scalfire la povertà di ampie fasce della popolazione, l’inefficienza e la corruzione delle classi dirigenti, la vulnerabilità di fronte al terrorismo jihadista e la grave mancanza di infrastrutture sono alla base di una rilevante fragilità delle democrazie e del ritorno a soluzioni militari e autoritarie. Che Africa nascerà da questo scontro tra democrazia e autoritarismo? Quale ruolo potranno avere l’Italia e l’Europa in un tale contesto? In questo libro Giuseppe Mistretta risponde a simili quesiti, suggerendo possibili scenari d’intervento e di cooperazione per far uscire parte dell’Africa dalle sue sabbie mobili.
Dalla prefazione di Nathalie Tocci:
Con il confronto globale tra Stati Uniti e Cina ed i rispettivi modelli politici che rappresentano, e con l’invasione russa dell’Ucraina mirata ad annientare l’esistenza stessa di un paese libero e democratico, democrazia e autoritarismo sono riemerse come categorie concettuali dominanti nelle relazioni internazionali. Si parla di democrazia e autoritarismo in Europa e nelle Americhe, così come in Asia. Si parla poco, troppo poco, del dualismo tra democrazia e autoritarismo nel continente del futuro: l’Africa. È qui che si colloca il libro di Giuseppe Mistretta, il quale colma un vuoto critico nella letteratura.