“Il merito di questo lavoro è duplice. Ricostruisce con dovizia di particolari non solo la traiettoria storica, le mutevoli posizioni politico-ideologiche e l’ancoraggio elettorale, ma soprattutto l’organizzazione e la vita interna del Movimento 5 Stelle, dimostrando un’attenzione al dettaglio che non ha praticamente pari”
Piero Ignazi
È passato oltre un decennio da quando, il 4 ottobre 2009, Beppe Grillo celebrava l’atto fondativo del Movimento 5 Stelle, l’“asteroide” della politica italiana che molti avevano previsto si sarebbe dissolto al contatto con l’atmosfera. Non è stato così: l’impatto, soprattutto elettorale, è stato deflagrante, e dieci anni più tardi, dopo vittorie clamorose e momenti di difficoltà, apprezzamenti e critiche feroci, battaglie di opposizione e responsabilità di governo, è giunto il momento di analizzare nel profondo l’esperienza politica del partito dell’“uno vale uno.” Quanta sostanza c’era nei proclami dei primi tempi? Cosa si è conservato e cosa si è perso dei primi manifesti programmatici? Quali mutazioni ha attraversato il Movimento e perché? Lontano dalle faziosità, Davide Vittori ripercorre la prima, compiuta esperienza di democrazia diretta in Italia, descrivendone gli aspetti innovativi e le peculiarità che ne hanno garantito la durata e i punti di debolezza che, invece, sono stati concausa delle fasi critiche. Il valore di uno, un’accurata analisi politologica del Movimento 5 Stelle, lascia da parte sensazionalismi e animosità intendendo fornire uno strumento utile a valutare un’esperienza alla quale i voti hanno dato sostanza e che resta, anche nei limiti talora mostrati, un caso rilevantissimo nello studio della democrazia e della sua trasformazione in atto.