Le stelle e il tema cosmologico rappresentano elementi connaturati al nostro immaginario, in ogni disciplina, conoscenza o campo pratico: gli astri e la loro simbologia hanno da sempre giocato un ruolo importante nella nostra storia, dalla letteratura alle scienze. Dagli astri tolemaici di Dante, passando per le stelle del rock come David Bowie, e per la rivoluzione elettrica che ha acceso per sempre la notte: in questo nuovo numero di LMDP – La meraviglia del possibile ritorniamo a guardare il cielo alla ricerca di un rinnovato senso del reale.
Perché ancora le stelle nell’era del digital?
Quando la notte calò, per la prima volta, sui cieli della nostra specie, i nostri antenati rivolsero lo sguardo verso il cielo. In quel tempo, quei bagliori luminosi e sconosciuti dovevano sembrare davvero degli dei che ci sovrastavano dall’alto con il loro segreto. Divinità luminose, fulgenti: scie di luce infinite che coloravano la volta celeste fagocitata dalle tenebre. Le stelle erano segnali da un altro mondo, dall’iperuranio, o forse proiezioni di valori e delle prime costellazioni interiori. In un mondo in cui il pensiero analogico era predominante, fatto di immagini, di sogni, di rivelazioni e intuizioni continue, le stelle avevano un ruolo predominante. Le si guardava di continuo, alla ricerca di risposte:
Nelle pagine che seguono troverete tante risposte, e tante altre domande, e tantissime altre ancora, ve le porrete dopo aver letto i saggi contenuti in “Stelle” e osservato i dipinti dei cosmisti – che in qualche modo, oscuro o chiarissimo, riuscirono come solo gli artisti riescono a trascendere il buio e le distanze siderali e a offrirci prospettive inedite. Su che cosa? Sarebbe banalissimo se rispondessi: su noi stessi. Eppure in un tempo in cui ci stiamo abituando a rivolgere gran parte della nostra attenzione alle nostre individualità – in modo spesso positivo (penso ai diritti e alla dignità delle persone e che prescindono dalla loro identità), a volte meno – guardare verso l’alto può essere forse, ancora, un buon suggerimento per intuire che le nostre esistenze – e aspettative, speranze, potenzialità di azione… – non sono che parti di un insieme molto, molto grande, e che qualche volta conviene ancora tentare di osservare con attenzione.
(Dall’editoriale di Daniele Rosa)
L’essere umano, oggi, ha deciso di vincere la competizione con gli dei, illuminando continuamente la Terra grazie alla corrente elettrica, alla luce artificiale e ad un nuovo credo: quello della scienza. Abbiamo dimostrato di poter ricreare il cielo anche sulla Terra. Ma le stelle rimangono lì, ferme, pronte a compiacere chi abbia ancora la voglia, o forse il coraggio e la curiosità, di ammirarle. C’è un segreto in loro che ancora non abbiamo risolto.
In questo numero troverai:
Il visual essay di 8 pagine a colori in questo numero è dedicato alle opere esclusive dei cosmisti russi, con un saggio di Alessandra Franetovich dal titolo ‘Immagini del cosmo: crateri, asteroidi, dipinti e installazioni’. Le esplorazioni su stelle e mondi celesti sono affidate alle voci di :
- Marco Filoni – La conquista della notte che ha spento le stelle
- Riccardo Gramantieri – Asimov e i mondi celesti
- Irene Incarico – Lucio delle stelle
- Luca Lo Sapio – Il sogno di Giordano Bruno
- Luca Molinari – Comunità, architettura e cielo
- Nicola Neri – Cosa accade a una stella
- Massimo Palma – Desiderare Bowie
- Liliana Talamo – La costellazione artificiale di Alda Teodorani
- Ersilia Vaudo – La più grande delle avventure
- Juan Vladilo – Le stelle e la vita
E con le rubriche di:
- Fabrizio Acanfora – Astral weeks. I buchi neri e l’universo delle idee
- Veronica Barassi – Codice Ada. Le stelle e le allucinazioni dell’IA
- Edoardo Boncinelli – Viaggi straordinari. A che tante facelle?
- Carlo Bordoni – Pianeta proibito. Meet Again
- Giovanni Orsina – Ucronie. Eugenio Montale, analfabeta
- Gianfranco Pellegrino, Paolo Peverini – Diario del capitano. Etica e semiotica del dress code
- Per la rubrica “Letture meravigliose” un’anticipazione del libro Kant e gli extra-terrestri di Peter Szendy (Luiss University Press, novembre 2023)